La curcuma, una spezia dai tanti benefici ma che potrebbe avere anche qualche effetto collaterale se se ne abusa. È presente nel curry, una miscela di spezie tipica della cucina indiana, ma la si trova anche da sola, in polvere, da aggiungere un po’ a tutti gli alimenti, sempre poi in base ai gusti personali. C’è chi la aggiunge anche allo yogurt, tuttavia il suo utilizzo più frequente è con i risotti, le verdure, le insalate, per condire i legumi, insomma un po’ ovunque, anche perché non è piccante come il curry. Il suo principio attivo, la curcumina, è dotata di numerose virtù che la rendono una vera amica della salute, anche se poi non è esente da qualche effetto collaterale che la sconsigliano per determinati soggetti, come vedremo più avanti.
Dotata di proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, quindi in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi, i principali responsabili dell’invecchiamento cellulare, è un valido aiuto per contrastare non poche patologie perché, come ormai la ricerca scientifica sembra confermare, molte patologie sono una conseguenza di uno stato infiammatorio cronico, anche se non rilevabile dal soggetto che ne soffre. Infatti, la ricerca scientifica la considera eccellente per la prevenzione di alcuni tumori quali quelli dell’intestino, esofago, reni, polmoni, prostata, fegato e seno, così come è un valido aiuto per la prevenzione di patologie cardiovascolari.
Migliora la circolazione sanguigna, migliora le difese immunitarie, è di grande aiuto a livello intestinale per disturbi come meteorismo, dispepsie, colon irritabile, digestione difficile. Le sue proprietà antiossidanti cui si accennava precedentemente, sono fondamentali per combattendo il processo di neurodegenerazione tipico dell’Alzheimer, così come di altre patologie neurodegenerative. Tuttavia è bene non esagerare, perché ogni abuso, anche quando si tratta di qualcosa che fa bene alla salute, può produrre degli effetti collaterali che, in alcuni casi, potrebbero essere anche causa di qualche problema.
Questi si possono presentare se si supera la dose giornaliera consigliata di 400 a 800 mg, per cui è bene non esagerare, come detto in precedenza. I principali effetti indesiderati sono disturbi gastrointestinali, diarrea e nausea, ma la maggiore attenzione la devono avere i soggetti che seguono una terapia a base di anticoagulanti perché, proprio per le sue caratteristiche antinfiammatorie, potrebbe aumentare il rischio emorragico, ovviamente sempre se si superano le dosi giornaliere consigliate indicate in precedenza.
Un uso normale, invece, è addirittura consigliato perché consente di ottenere nel tempo dei vantaggi per la salute niente affatto trascurabili, senza incorrere negli effetti collaterali appena citati. Il solo problema è che non è di facile reperibilità.
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Dotata di proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, quindi in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi, i principali responsabili dell’invecchiamento cellulare, è un valido aiuto per contrastare non poche patologie perché, come ormai la ricerca scientifica sembra confermare, molte patologie sono una conseguenza di uno stato infiammatorio cronico, anche se non rilevabile dal soggetto che ne soffre. Infatti, la ricerca scientifica la considera eccellente per la prevenzione di alcuni tumori quali quelli dell’intestino, esofago, reni, polmoni, prostata, fegato e seno, così come è un valido aiuto per la prevenzione di patologie cardiovascolari.
Migliora la circolazione sanguigna, migliora le difese immunitarie, è di grande aiuto a livello intestinale per disturbi come meteorismo, dispepsie, colon irritabile, digestione difficile. Le sue proprietà antiossidanti cui si accennava precedentemente, sono fondamentali per combattendo il processo di neurodegenerazione tipico dell’Alzheimer, così come di altre patologie neurodegenerative. Tuttavia è bene non esagerare, perché ogni abuso, anche quando si tratta di qualcosa che fa bene alla salute, può produrre degli effetti collaterali che, in alcuni casi, potrebbero essere anche causa di qualche problema.
Questi si possono presentare se si supera la dose giornaliera consigliata di 400 a 800 mg, per cui è bene non esagerare, come detto in precedenza. I principali effetti indesiderati sono disturbi gastrointestinali, diarrea e nausea, ma la maggiore attenzione la devono avere i soggetti che seguono una terapia a base di anticoagulanti perché, proprio per le sue caratteristiche antinfiammatorie, potrebbe aumentare il rischio emorragico, ovviamente sempre se si superano le dosi giornaliere consigliate indicate in precedenza.
Un uso normale, invece, è addirittura consigliato perché consente di ottenere nel tempo dei vantaggi per la salute niente affatto trascurabili, senza incorrere negli effetti collaterali appena citati. Il solo problema è che non è di facile reperibilità.
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